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Dark Still Life _ 2016, tassidermia, sterco, pvc, vetro, metallo, tavolo in legno. cm 200 x 170 x 110.

Dark Still Life _ 2016, tassidermia, sterco, pvc, vetro, metallo, tavolo in legno. cm 200 x 170 x 110.

Masks _ 2016, vetro, lembi di pelli di cinghiali h. max 70 cm

Blackbigbubbles _ 2013/2021, vescica di bovino, legno, metallo, vetro, poliuretano; n. 3 elementi, h max cm 115

Blackbigbubbles _ 2013/2021, vescica di bovino, legno, metallo, vetro, poliuretano; n. 3 elementi, h max cm 115

Blackbigbubbles _ 2021, installation view at Monitor Pereto. ph credits Giorgio Benni_ courtesy Chiara Lecca, Fumagalli Milano, Monitor Roma Lisbona Pereto

SENZA FIGURA. Monitor Gallery Pereto AQ _ 2021 _ group show

• GROUP SHOW a cura di Nicola Samorì

Artisti in mostra: Pierpaolo Campanini, Chiara Lecca, Enrico Minguzzi, Mattia Moreni, Nicola Samorì

La galleria Monitor è lieta di aprire la stagione espositiva della sua sede di Pereto con la mostra dal titolo Senza Figura, in cui l’artista Nicola Samorì (Forlì, 1977)  ricopre la doppia veste di pittore e di curatore, mettendo insieme 5 artisti a lui vicini per ricerca, dialogo e condivisione di esperienze.

Chiara Lecca (Modigliana, 1977), Enrico Minguzzi (Cotignola, 1981), Pierpaolo Campanini (Cento, 1964) e Mattia Moreni (Pavia 1920 – Brisighella 1999) prendono di petto la natura, mettendosi di fronte a essa in un confronto tutt’altro che pacificato e fluido, interessati piuttosto alla sua ambiguità, alle sue implicazioni semantiche, alle distorsioni delle forme che si compiono in bilico tra contemplazione e colluttazione. Senza Figura è anche una auto-censura, una raccolta di dipinti e sculture che escludono la presenza del corpo, la tematica più ricorrente nell’opera di Nicola Samorì.

 

La via dell’in-naturale è aperta in mostra, cronologicamente, da un dipinto di Mattia Moreni del 1970, L’agonia dell’anguria allunata su pelliccia, una delle sue celebri non-angurie dove il corpo del frutto è sfregiato da una spaccatura, evocazione di quel sesso femminile che diverrà poi assoluto protagonista nelle sue rappresentazioni immediatamente successive.

Questa ambiguità semantica attraversa tutte le opere in mostra, dove il rapporto col naturale non è mai didascalico. In Pierpaolo Campanini il confronto quotidiano e ostinato con un brandello di natura sfocia in una sorta di trasfigurazione del fogliame, bruciato da bagliori che nella pittura di Enrico Minguzzi diventano resine fluorescenti che accolgono una natura in forma di pura espulsione mentale, privata di ogni sostegno alla gruccia del realismo. In Chiara Lecca la presenza del frammento animale sconfina otticamente in altri regni: le bolle alabastrine che si gonfiano come le angurie di Moreni sono in realtà vesciche animali, così come i fiori recisi sono orecchie di coniglio tassidermizzate. Fiori falsi, come quelli ritratti da Samorì nell’olio su Breccia di Vendôme secondo natura, poiché non sono stati dipinti, bensì come “trovati” sulla pietra e costretti a prendere forma attraverso l’assedio del colore che ne minaccia i perimetri rivelandoli al contempo.

 

Si sa come la natura si piega trasformandosi nello svolgimento delle necessità.

                                                                                                                              Mattia Moreni

/// Where

Monitor Gallery, Palazzo Maccafani, Pereto AQ

/// When

dal 2 ottobre al 14 novembre 2021

/// Curator

Nicola Samorì

/// Photo Credits

Giorgio Benni _ courtesy Chiara Lecca, Fumagalli Milano, Monitor Roma Lisbona Pereto


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